Sono Amalia, vivo a Milano, la gatta che vedete nella foto si chiama Venere e ha 9 mesi. Venere è con noi a casa da fine agosto, ma la conosciamo da quando è nata. Con i miei figli abbiamo parlato a lungo prima di prenderla, era importante che capissero come andava accolta e trattata e loro si sono preparati e per accoglierla hanno disegnato la scatola di cartone che vedete sempre nella foto e che è diventata la sua cuccia (quando ha voglia). Si è adattata subito alla vita a casa nostra dove è molto coccolata. È una gatta dolce, giocosa, socievole ma soprattutto gentile, aggettivo che non pensavo avrei mai usato per un gatto ed è molto golosa! il 5 gennaio ho notato che aveva la pancia ingrossata in modo strano e sembrava un po' giù, ho pensato che dato che non era ancora andata in calore, ci fosse qualche problema ormonale, o ai vermi anche se stando in appartamento mi sembrava strano. L'8 gennaio l'ho portata dalla sua veterinara. Aveva la febbre alta, sicuramente una grossa infezione in corso, le hanno prelevato il sangue per le analisi e fatto una radiografia. La pancia risultava piena di liquido. La veterinaria mi ha detto che sospettava potesse essere FIP, PERITONITE INFETTIVA FELINA e mi ha chiesto l'autorizzazione a prelevare e fare analizzare un po' di liquido nell'addome, unica maniera per avere un riscontro. Io ho detto di sì e mi sono seduta ad aspettare, guardando su google cosa fosse esattamente la FIP. Quando ho iniziato a leggere non potevo crederci, la veterinaria mi ha poi confermato tutto, la FIP è una malattia dei gatti relativamente rara, molto brutta nel suo decorso e soprattutto invariabilmente mortale entro circa 2 mesi. Mi ha dato una terapia palliativa da dare alla gatta per aiutarla a stare meglio e in caso la diagnosi di FIP fosse stata confermata dalle analisi, mi ha consigliato, per non farla soffrire troppo quando la malattia si fosse aggravata un po' di più, di farla abbattere.
Ho iniziato a documentarmi e sono tornata dalla veterniaria: avevo trovato la notizia che sembrava attendibile di una cura sperimentale, che sembrava essere arrivata anche in Italia, pur non ufficialmente e che diversi proprietari e gattili avevano provato su gatti malati che erano sopravvissuti. La cura era stata messa a punto negli Stati Uniti dal dr. Pedersen che l'aveva pubblicata su un'autorevole rivista scientifica con buoni riscontri, ma che non si era ancora tradotta in una sperimentazione autorizzata e quindi neanche in un farmaco che si potesse prescrivere, i gatti quindi rimanevano destinati a morire. La veterinaria mi ha confermato di essere a conoscenza della sperimentazione e anche di questo "movimento" di proprietari, gattili e associazioni e che anche dalle sue informazioni per quanto non garantita, la cura sembrava effettivamente funzionare, ma che non essendoci un farmaco e un'autorizzazione ufficiale, come veterinario lei non poteva aiutarmi.
Ero ancora in vacanza e ho usato i giorni successivi per parlare con diversi studi veterinari a Milano, con proprietari di gatti contattati tramite i gruppi facebook dedicati alla FIP e con alcune volontarie legate a gattili e associazioni. Mi hanno detto tutti la stessa cosa: molti dei gatti che facevano questa terapia guarivano, soprattutto se giovani e senza altri problemi di salute, non potevano esserci ancora dati rispetto ai risultati di medio o lungo periodo, perché la terapia stessa esisteva da un anno e mezzo circa, ma i risultati a breve termine erano davero buoni: la terapia cura di fatto la FIP impedendo la replicazione del virus mutato che la origina, i sintomi regrediscono, i valori delle analisi tornano corretti, i gatti sopravvivono, alcuni dei primi curati stanno bene da ormai un anno. Qui trovate parecchie informazioni verificate e più dettagliate https://www.fipterapia.it/studi-veterinari/
La terapia è cara. Per una gatta come la mia di circa 3.5 kg, ci vogliono per tutto circa 3000 euro.
Intanto la veterinaria ha confermato dalle analisi la diagnosi di FIP. FIP "umida" (cioè tipicamente con versamento di liquido).
Ci ho riflettuto molto. Che fare? Accompagnarla nel decorso con tutto l'affetto e poi farla addormentare? Curarla anche se con una terapia sperimentale e così impegnativa? Intanto la gatta ha iniziato a deperire velocemente, a non mangiare, a muoversi raramente, massimo 1-2 volte al giorno solo per bere un po' e fare i suoi bisogni, non poteva più fare le fusa, il pelo è diventato come quello di un peluche infeltrito. Alla fine ho deciso di provarci ed eccomi qua.
La cura dura 84 giorni, è necessario fare una puntura infracutanea al giorno, sempre alla stessa ora da queste fiale che contengono il principio GS-441524 e per il momento Venere farà 1.4 ML (la dose varia con il peso e può aumentare). Le fiale sono da 5ML e costano circa 80/90 euro l'una. Ce ne vorranno circa 25 e poi ci sono gli integratori da associare e le analisi per verificare l'andamento ogni 3-4 settimane.
Io posso mettere una parte della cifra, 1000 euro e sto cercando di raccogliere con questo crowdfunding gli altri 2000 euro. Ho aperto un blog per condividere la storia di Venere, la sua diagnosi di FIP e tutti i dati e le analisi rispetto a questa malattia e al suo andamento, i costi della terapia e le informazioni che ho trovato e sto trovando, in rete e di persona.
Venere è "solo una gatta", ma se volete e potete contribuire, quello che donerete servirà a pagare la terapia per salvarla.
Grazie!
Amalia
